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Il famigerato “salvo esaurimento scorte”

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Concorsi e operazioni a premio - "salvo esaurimento scorte"
Concorsi e operazioni a premio - "salvo esaurimento scorte"

Quando parliamo con i clienti della differenza tra concorsi a premi e operazioni a premi presentiamo subito una delle criticità più rilevanti: in un concorso a premi il budget è chiuso, cioè il costo della promozione è ben definito anche prima dell’inizio della manifestazione; in caso di operazione a premi il costo complessivo resta incerto, il budget è aperto e il costo finale dipenderà dalla redemption finale di partecipazione alla promozione.


Per superare questa incertezza ci viene chiesto di indicare sui volantini che il premio verrà consegnato “salvo esaurimento scorte” o “fino ad esaurimento scorte”.


Questo, però, è vietato dalla legge 430.

In una operazione a premi il premio promesso va consegnato a tutti, ma proprio tutti, i consumatori che acquistano i prodotti previsti dal regolamento.

L’articolo 3 del DPR 430 indica che: “sono considerate operazioni a premio […] le manifestazioni pubblicitarie che prevedono offerte di premi a tutti coloro che acquistano o vendono un determinato quantitativo di prodotti o di servizi e ne offrono la documentazione …”

Non si può quindi derogare, se si indica “salvo esaurimento scorte” si sta realizzando una manifestazione vietata, sanzionabile secondo quanto indicato nel DPR 430/2001.

Questo vuol dire che, se ad una operazione a premi parteciperanno 100 consumatori, dovremo acquistare e consegnare 100 premi, se parteciperanno 10000 consumatori, dovremo acquistare e consegnare 10000 premi.


Naturalmente l’esperienza, i dati di sell out, il tipo di premio, il suo valore percepito, la quantità di prodotti da acquistare, le catene coinvolte, la spesa media saranno in grado di offrire indicazioni sulla redemption ma nessuno, a priori, sarà in grado di sapere quanti premi verranno effettivamente richiesti per quella determinata operazione a premi.


Questo aspetto diventa ancora più importante in caso di premi particolari, ad esempio in caso di premi brandizzati con il logo dell’azienda. Quanti ne dovrò produrre? Se ne faccio pochi, rischio di finirli e di trovarmi in difficoltà, se ne faccio troppi, mi ritroverò per anni il magazzino pieno di prodotti di cui non saprò bene cosa fare.


Spesso il rischio di una cosiddetta over redemption può spaventare chi organizza una promozione di questo tipo e porta il promotore ad orientarsi verso l’organizzazione di un concorso a premi, iniziativa che presenta alcuni costi superiori (ad esempio l’imposta sostitutiva IRPEF del 25%) oltre ad una complessità gestionale superiore.

Il grande vantaggio è quello di poter predefinire i costi a priori.

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